lunedì 18 aprile 2011

Un arrivo con il botto

Per fortuna doveva essere una partenza per una vacanza di tranquillità e relax. In effetti tutto è filato liscio come l'olio fino all'arrivo a Treviso. Galileo ha dormito per tutto il tempo del volo in braccio della mamma (con l'aggiunta della dormita in auto da Norrköping a Skavsta). Si è destato solo per un breve pranzo sopra la Germania e poi non ha battuto più ciglio, nemmeno quando il pilota ha cacciato giù la punta dell'aereo sulla pista un po' allegramente con un bel botto !


Nemmeno il tempo di comporre il numero di telefono dei genitori di Silvia - che come da programma dovevano venirci a prendere a Treviso con Giulia (la sorella di Silvia) e Daniele (moroso di Giulia) - ecco la prima sorpresa della giornata che inizia a scombussolare tutti i piani. Giulia, incinta e con una data prevista del parto fissata al 2 maggio, lungo la strada per l'aeroporto ha rotto le acque e con Daniele è finita in ospedale a Cittadella. Coooosaaaa? Galileo non fa nemmeno in tempo a mettere piede in patria che viene già accolto dalla nascita della cuginetta ! Fatto sta che noi siamo appiedati in aeroporto... vabbè, ce la prenderemo con calma.
Raccattiamo i nostri bagagli, si aprono le porte che danno sull'accoglienza visitatori e chi vediamo con un mazzo di fiori in mano? I miei genitori (che ovviamente non sanno nulla e che sono venuti a salutarci non avendo ancora visto Galileo se non attraverso Skype e che avrebbero dovuto vederci per la prima volta il giorno di Pasqua per quando era organizzato un pranzo tutti assieme)! Ma che fortuna... baci, abbracci e il piccolo Galileo conosce i nonni dalla parte del papà che non stanno dalla pelle dalla felicità e quando apprendono la notizia che Giulia è in sala parto rimangono ancor più basiti.
Il programma viene stravolto e da qui inizia una specie di avventura serale/notturna sulle strade tra Treviso, Castelfranco, Cittadella e Vicenza per cercare di raggiungere l'ospedale dove ad aspettarci c'era la mamma di Silvia (il papà nel frattempo era arrivato in aeroporto con una macchina) e Daniele.
Intanto il tempo passa, quando parcheggiamo nei pressi dell'ospedale sono le otto e mezzo di sera e giustamente Galileo reclama la cena che gli viene servita prontamente direttamente in auto. 
Ma anche noi dobbiamo mettere qualcosa sotto i denti, tanto la Giulia, dopo la prima visita di controllo sembra debba metterci tutta la notte per partorire. Ma di cenare non vi è nemmeno una vaga possibilità. I locali sono tutti strapieni, in una pizzeria nei pressi dell'ospedale mia mamma riesce ad ottenere un piccolo tavolo per cinque in un locale super affollato con una confusione ed un caldo oltre i nostri limiti di sopportazione "svedesi", ma "fortunatamente" quando il proprietario apprende che abbiamo anche una carrozzina con un neonato appresso scuote la testa e ci dice che per noi non c'è più posto. Siamo di nuovo in strada, un po' stanchi, nel buio della sera che cerchiamo di racimolare la poca lucidità rimasta per capire cosa sia meglio fare e ad un tratto squilla il telefono, è Daniele: è nata Sofia ! Ma come ? Se doveva metterci tutta la notte? Incredibile, dopo quello della Giulia svedese (la collega di Silvia) ecco un altro parto "precipitoso".


I nonni e Silvia decidono di andare a vedere la piccola (tanto siamo vicini all'ospedale) mentre io dedico che è ora di cambiare il pannolino a Galileo che poverino se lo merita. Per non cambiarlo in strada mia mamma pensa bene di andare alla guardiola dell'ospedale per chiedere se era possibile procedere all'operazione all'interno. Si presenta da sola al portiere e chiede ingenuamente: "Mi scusi, è possibile cambiare un neonato?". Il portiere fa una faccia semi stravolta e di tutta risposta le dice: "Siora non la capisso...." ["Signora, non la capisco", per chi non è veneto], pensando che mia mamma fosse forse in preda ai fumi dell'alcool e volesse restituire un neonato per cambiarlo con un altro... dopo i chiarimenti di rito e le successive risate procediamo al cambio di pannolino direttamente sui seggiolini di una stanza d'attesa... viaggiare è anche questo, ma noi non ci spaventiamo davanti a nulla...
Alle nove e mezzo salutato il neo papà Daniele e vista la piccola pupa attraverso il vetro decidiamo che è ora di avviarci verso casa, Vicenza. I miei prendono la strada verso est ritornando a Latisana e noi con due auto ci portiamo verso casa. Alle dieci passate ritiriamo quattro pizze da asporto (dove tra l'altro apprendo che l'Udinese aveva vinto a Napoli - altra forte emozione della giornata come se non bastasse), che ci mangiamo finalmente con le chiappe sulle sedie della cucina di casa.
All'una di notte tutti collassiamo sui letti di casa addormentandoci stanchi ma felici, chi un po' zio (noi), chi bi-nonno (doppiamente nonno papà e mamma di Silvia e Giulia)...

5 commenti:

orma ha detto...

Che bella la sorpresa di una nascita in diretta!
Cambiare pannolini nei posti impossibili è un must per ogni genitore, prima o poi bisognerebbe scriverci un libro o fare una gara a chi ha cambiato il proprio bimbo nel posto più strano!

Giulia ha detto...

Ma daaai, che avventura, vi lascio soli un momento e cosa mi combinate :P? non ve ne fate mancare una eh?!
Auguri alla neofamiglia e un grande BENVENUTA alla piccola Sofia. Adesso siete genitori e anche zii, le responsabilità crescono :D

Anonimo ha detto...

Abbiamo vissuto una bella e strabiliante avventura con la bellezza di due neonati uno di un mese e mezzo l'altra di poche ore.Questa è vita viva.
nonno Giovanni Franco

Mina ha detto...

bella storia con nascita in diretta!
a quando il prossimo viaggio???
auguri a tutti per l'arrivo di Sofia!

Anonimo ha detto...

Questo sì che è un rientro a sorpresa.
Peccato solo che eravate qui ad un passo, e che non ho potuto aiutarvi.
Franco