martedì 18 maggio 2010

La Svezia non è un paradiso terrestre, ma...

Questa settimana sono da solo... Silvia è volata alla ricerca di un po' di sole e caldo che questa primavera sembra concedere con le gocce sia qui in Svezia che in Italia e così non ha perso l'occasione di sfruttare un'offerta della solita Ryanair che da poco ha inaugurato una nuova tratta proprio da Norrköping ad Alicante, in Spagna. E così per me c'è il tempo di riordinare le idee e cercare di dare una risposta ad una domanda che qualcuno ci ha posto a suo tempo: "ma ci sarà pur qualcosa che non va lassù?"

Cercherò di spiegare la mia visione della Svezia portando degli esempi, magari in disordine così come mi vengono in mente. Gli esempi valgono a volte più di mille parole. Quindi, vediamo un po', cosa significa per me Svezia oggi dopo quasi un anno? E che cosa non funziona qui?

Non devo più lottare con il traffico quotidiano o le interminabili attese ai semafori. Quando arrivo in un parcheggio non devo essere aggressivo e cercare in tutti i modi di infilarmi nel primo buco che chi se ne va via lascia libero per riuscire a battere sul tempo l'avversario che è in agguato di fronte a te. Da tempo ho dimenticato cosa vuol dire fare la fila alle Poste per spedire una lettera, per fare una raccomandata e ritirare un pacco. Finalmente mi sono liberato anche da trasmissioni su politica e calcio in cui tutti si azzuffano e cercano alzando la voce di annientare l'avversario... in casa ho 22°C costanti e non soffro più il freddo !

Per contro la Svezia non vincerà mai i mondiali di calcio, se voglio una bottiglia di vino non posso andare nella cantina preferita a comprarlo ma devo ricordarmene in anticipo prima che sopraggiunga la domenica e il Systembolaget chiuda i battenti, non posso prenotare un tavolo in una bettola o in una bella trattoria dove posso mangiare con la tovaglia a quadri bianchi e rossi, non posso sedermi all'aperto in un bar e bermi un bello spritz. Al supermercato non posso trovo le salsicce e tutti parlano una lingua che non è quella che ho imparato da bambino. Se ho bisogno del medico devo prima chiamare e prenotare una visita, in compenso però non perdo più un intero pomeriggio in ambulatorio ad aspettare che dieci "vecchiette" prima di me raccontino la loro vita al povero medico (e lo fanno ogni giorno).

Internet è dappertutto è non saperlo usare vuol dire perdersi un sacco di vantaggi. Pagare le tasse, fare la dichiarazione dei redditi, stamparsi in casa un certificato senza andare nell'ufficio preposto, prenotare qualcosa, sono cose di una semplicità allarmante. Se aspetti un pacco, ti può arrivare un sms con un codice e un pin e lo puoi andare a ritirare al supermercato, ad un punto di appoggio o alle poste. Se aspetti un corriere, questo non arriva mai senza averti prima telefonato. Navigare in internet significa non più girarsi i pollici per aspettare che un video si carichi o una pagina si visualizzi, non devi aspettare mai e in un anno ho avuto tre ore di disservizio nella linea in casa.

Certo qui non puoi vivere nell'anonimato, tutti possono sapere un po' di tutto di tutti. Ma la gente non è curiosa, bramosa o invidiosa. Non ci sono tende alle finestre e se ti va puoi guardare l'allegra famigliola che mangia a tavola o il pensionato che si guarda la tv... ma le finestre sono fatte più per far entrare la luce e guardare fuori piuttosto che per far entrare in casa gli sguardi dei passanti o dei vicini. Si bada più alla sostanza che all'estetica. Le case sono super isolate, le finestre hanno vetrocamere a tre-quattro vetri, i tubi dei termosifoni corrono all'esterno dei muri (per qualcuno suonerà come un orrore...) e in bagno mancano i bidè.

Al lavoro non ci si sente schiavi ma protagonisti, il tempo libero, le vacanze, la vita in famiglia sono intoccabili. Non ti devi sentire costretto a rimanere un minuto in più per dimostrare che vali o che ci tieni al tuo posto, se una mamma vuol diventare tale non deve pensarci su tre volte per timore delle ripicche del capo, i papà si prendono la paternità al pari delle mamme, nessuno si uccide di lavoro (la pause fika sono obbligatorie volente o nolente) ma nessuno si fa i cavoli propri sul posto di lavoro o controlla la posta personale o peggio ancora passa ore a leggersi il giornale.

C'è da dire che per andare in giro in maniche corte devi aspettare maggio o giugno, può succedere che per due-tre mesi all'anno la temperatura non vada mai sopra lo zero e devi cambiare le gomme d'inverno altrimenti non ti muovi in auto. Il cielo però quando è bello è sempre blu e non diventa mai giallino, marroncino di smog. In autostrada non paghi un cent e non devi svegliarti all'alba per evitare i bollini rossi e le code chilometriche per andare in vacanza. Di contro se vuoi andare a fare un bagno in un mare che non abbia 16-18°C o fare una sciata in montagna devi organizzarti per tempo e prendere l'aereo, però se vuoi farti una passeggiata nel bosco basta uscire di casa e prendere la bici. I mezzi pubblici però funzionano bene e sono generalmente in orario. D'estate non soffochi per l'afa e non serve il condizionatore in casa o in auto, al mattino d'inverno però se la macchina non ce la tieni in garage di devi abituare a togliere il ghiaccio dal parabrezza o spalare la neve sul vialetto di casa.

Quello che paghi fino all'ultimo centesimo sono le tasse e qui le tasse le pagano tutti e a conti fatti mediamente non sono per nulla più alte di quelle che si pagano in Italia e in più non devi aspettare anni per avere un rimborso delle tasse o dell'IVA. Poi però i bonus bambino ti sono dovuti fino a 16 anni, i libri e il cibo a scuola non si pagano, non serve essere benestanti per poter andare all'università visto che è gratuita. Lo Stato con una mano dà e con l'altra richiede il tuo contributo. Mal tollerati sono le lunghe carriere universitarie da studente con anni ed anni di fuori corso come anche il lavoro in nero. Non ci sono tanti ricchi e tanti poveri, tutti generalmente stanno abbastanza bene da permettersi le vacanze.

Se non hai 18 anni non può comprarti una birra che superi i 3,5% e se guidi dopo aver bevuto c'è il tribunale ad aspettarti (giustamente) non solo una bella multa, in compenso però non ci sono i punti sulla patente. Se vuoi comprarti un vestito firmato (non è più nei nostri pensieri) farai fatica a trovarlo se non nelle grandi città e se in ufficio stai con le ciabatte nessuno ti guarda storto.
La Svezia non è per tutti e non è nemmeno il paradiso e dubito che si possa mai trovare un posto perfetto sulla Terra. Gli amici più cari, quelli che hai lasciato in Italia, i parenti tutti non sono più a portata di auto o di bicicletta ed il loro affetto ti può arrivare solo via internet o tramite le parole che viaggiano sui fili del telefono.
Per chi non è un tipo organizzato o quadrato, tutta questa organizzazione può alla fine risultare eccessiva e magari anche opprimente. Bisogna quindi prima chiedersi cosa veramente si cerca nella vita, quali sono le cose che si ritengono indispensabili, quali le priorità e quali le cose superflue a cui si può tranquillamene rinunciare.
Ma per chi ama la tranquillità, la natura e l'organizzazione, allora la Svezia può fare veramente al caso suo. Tutto mi sembra organizzato per rendere la vita la più semplice ed agiata possibile... oggi per me, anche se non è il paradiso, lo ritengo un bellissimo posto dove vivere in pace senza per forze di cose sentirsi sempre in trincea, aggressivi, stressati, al limite, sull'orlo, in una lotta quotidiana anche per le cose più banali.

La nostra vita è cambiata, e in meglio... ma ripeto, la Svezia può non essere per tutti. Questa è la mia opinione e non deve per forza di cose essere condivisa da tutti, dipende sempre da quello che si desidera. Non siamo tutti uguali e di spazio al mondo ce n'è in abbondanza, occorre solo capire dove puntare la prua della propria nave...

53 commenti:

teo-98 ha detto...

Cosa posso dire??? Avete fatto bene a partire, non è roba da poco....visto che non avete più vent'anni e vissuto nel vostro Bel Paese... ad una certa età si prendono decisioni importanti che ti possono cambiare la vita. E penso che stiate vivendo in modo più tranquillo come parecchi vorrebbero farlo...
Dico la mia...
Siamo stati in vacanza con il camper l'estate appena passata... abbiamo attraversato la Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia... un incanto!!!
In Svezia abbiamo avuto problemi di presa della corrente in un campeggio.. siamo stata soccorsi da una famiglia svedese gentilissima che ci ha prestato il cavo... e che ci ha spiegato come trovare il rivenditore per poterne avere uno in caso di bisogno. Alla mattina abbiamo lasciato il cavo sul tavolo del loro giardino, come ci avevano detto la sera prima... ci siamo un po' sorpresi.... del fatto che potevamo pure lasciare aperto tutto quanto... non toccano nemmeno un fiore....
Dove altro succede?
Era ora di chiusura del ristorante quando siamo arrivati.... gentilmente ci hanno preparato una cena con i fiocchi... e non stavano a guardare l'ora... anzi.... tra italiano, svedese, inglese ci siamo divertiti con le cameriere e con il cuoco...
Siamo arrivati in un B&B sperduto ... abbiamo chiesto se potevamo bere solo un caffè.... non vi dico cosa ci hanno preparato in men che non si dica...
Prova a dirlo al ristorante al mare in Italia dove siamo stati per 7 anni di fila....... si si... abbiamo provato...
Un bacio e ci torneremo nel 2011!!

Anonimo ha detto...

bel post lo aspettavo da tempo.
Purtroppo l'ho letto di fretta, ma stanotte me lo rileggo per bene...
Ciao.

andima ha detto...

come sempre, il paradiso non esiste, ognuno ha il proprio insieme di compromessi e se un posto può essere inferno per qualcuno magari sara' gioia per un altro, sono cose molto personali, ma di base ci deve essere la predisposizione a voler provarci, adattandosi o cercando di capire perché qualcosa funziona in un certo modo e non in un altro ed evitare di etichettare come "strano" quello che in fondo e' soltanto "diverso".
Poi si sa, ci sono di quelle cose comuni che mancano a tutti quando si va all'estero: casa, famiglia, amici, panorami a cui si e' affezionati, posti che contengono ricordi, etc. E anche solo una di queste cose bastano a far diventare un posto paradiso ed un altro inferno (per la loro mancanza).

Marco - Osio ha detto...

Complimenti Gabriele, davvero un gran bel post!
un saluto.
Marco

giorgio ha detto...

Gabriele, ciao

Che ci racconti della "pensione" in Svezia per la nostra generazione?

rapman85 ha detto...

Bel post Gabriele!!Ti voglio fare solo una domanda alla quale pensavo qualche giorno fa e dato che hai citato anche Interner ne approfitto per chiederti se Là la Wi-Fi è gratutia o no. Mi spiego meglio..se io (dotato di pc portatile) mi trovo in giro per la città e ho bisogno urgentemente di collegarmi ad intenet, posso tranquillamente sedermi in un bar (esempio) e "sfruttare" gratuitamente la linea pubblica offerta dal locale? Qualcosina esiste anche in Italia, mentre nella mia bigotta Pistoia si pensa di mettere il servio a pagamento all'interno della biblioteca comunale, se vuoi l'"ovile" del futuro...

Carla ha detto...

Gran bel post, Gabriele!!

Antonio ha detto...

Bel post Gabriele!
Leggere il vostro blog è sempre bello e ci permette di essere per un attimo nell'organizzata Svezia :o)

Andrea ha detto...

Bel Post Gabriele.
Casca proprio a puntino. Giusto sabato sera a cena discutevo con amici sul mio "sogno svedese" e sul fatto che la Svezia non è il paradiso e su cosa mi aspetti da quel paese.
Gli farò leggere il post.

Dani ha detto...

"[...]lo ritengo un bellissimo posto dove vivere in pace senza per forze di cose sentirsi sempre in trincea, aggressivi, stressati, al limite, sull'orlo, in una lotta quotidiana anche per le cose più banali."

a me basta questo per decidere, una buona volta, di mandare all'inferno questo paese dove sentirsi sempre in trincea, ecc, è la norma. Accetto incoraggiamenti a gogo!
:-))

Giulia ha detto...

Bellissimo post Gabri!!! Hai espresso anche le mie opinioni.
Vorrei aggiungere che le persone sul lavoro sono quasi sempre garbate anche in situazioni stressanti, che quasi tutti cercano di svolgere al meglio i compiti loro assegnati e che anche quando si verifica un problema o un conflitto, nessuno si "incazza" o la mette sul personale.

Giorgio ha detto...

Ciao Gabriele scusa se sono ripetitivo... ma vorrei sapere che prospettive pensionistiche offre la Svezia rispetto all' Italia ?

Gabriele ha detto...

@Giorgio: purtroppo non siamo un juke-box che metti la monetina e suona la canzone che vuoi !
Ho capito perfettamente la tua domanda Giorgio, ma abbiamo bisogno di tempo per documentarci in un argomento che ancora non abbiamo affrontato. Non appena avremo informazioni sufficienti faremo un post anche sulle pensioni. Intanto porta pazienza...

Francesca ha detto...

Bello questo post, molto completo e ben spiegato:io personalmente sono stata in vacanza in Svezia, e la cosa che mi ha colpito di piu'è l'immensità degli spazi..c'e' la cittadina,o la città, e appena fuori città trovi il bosco con le alci e i cervi..per me che amo la natura è veramente un sogno!!
Una cosa però vorrei appuntarla:ho gia letto su altri vostri post il fatto che al lavoro nessuno si faccia i fatti propri..Ecco,è sicuramente una cosa positiva, ma credo che spesso,e parlo per esperienza personale, le persone che si fanno i fatti propri al lavoro lo fanno a causa di una scarsa organizzazione.Faccio il mio esempio:lavoro in una piccola ditta, in ufficio amministrativo siamo in 2..ma il lavoro basterebbe per una persona..il capo lo sa, ma preferisce tenere 2 persone a tempo pieno per garantire che ci sia sempre l'ufficio coperto e qualcuno che risponda al telefono..Lavoro 8 ore al giorno,quando per fare le mie cose basterebbero 4 ore se non meno..cosa dovrei fare nel restante tempo??
Eppure se solo si parla di part time il capo rabbrividisce..non è questo uno spreco di soldi,tempo e risorse??

gattosolitario ha detto...

Sono d'accordo con quello che scrivi su molte cose. Ti posso peró assicurare che quasi tutti si leggono il giornale al lavoro e controllano la propria posta. Io vedo il browser aperto su Aftonbladet (tabloid) molto spesso.

É certamente buono che nessuno si uccide di lavoro da queste parti, ma non so come la cosa potrá continuare in un'economia globale. Le cose giá non vanno tanto bene ultimamente purtroppo.

Internet é molto veloce, ma in giro é a pagamento. Non come in USA dove la trovi gratis quasi ovunque. Certo molto meglio dell'Italia dove non esiste.

L'organizzazione e soprattutto l'e-governament funzionano benissimo. Ed uno non deve perdere tempo con burocrazia, carte, uffici etc... Tutto molto ben fatto secondo me.

La vita é molto rilassata, anche fin troppo per una persona piena di energia come me :D

É molto bello che l'istruzione sia gratuita, ma il livello (anche universitario) é generalmente bassino. Si impara poco onestamente ed é quasi impossibile essere bocciati. Il che spiega anche come le carriere universitarie siano brevi.

Just my two cents : )

olga ha detto...

Grazie Gabriele, credo che ci riconosciamo in tanti in quel che hai scritto.
Io in Svezia ci ho vissuto e ci vivrei. Però ci sono alcune cose che -personalissimamente- mi mancano quando sono là, e che potranno sembrare robette inutili, ma per me, alla fin fine, molto importanti sono. Tanto per dire, i concerti nelle piazze e gli spettacoli tatrali nei giardini, magari gratuiti; gli incontri con gli scrittori nel cortile di un palazzo storico, nelle biblioteche, nelle librerie del centro o in un qualche locale in mezzo alla campagna; i vari festival dell'economia, della filosofia e della letteratura...sì, insomma, l'aggregazione sociale, lo scambio e l'osmosi che si crea in questo tipo di contesti mi manca molto quando sono lassù. Mica perchè c'ho il mito dello pseudointellettuale, è perchè sono situazioni in cui mi diverto, mi arrabbio, provo emozioni, parlo, discuto con qualcuno che è venuto con me, magari conosco una persona nuova.
Certo, poi se ti ritrovi a 30 anni senza lavoro o con un contratto da precario/a capisci che le priorità sono altre. E allora devi fare delle scelte che implicano delle rinunce. E..."se è vero che ad ogni rinuncia corrisponde una contropartita considerevole"...viva la Svezia (o chi per essa).

@gattosolitario
ciao :) bisogna dire che negli ultimi 10 anni il livello delle università italiane si è molto abbassato...mancano i fondi e stiamo nella depressione totale...

Louise ha detto...

Gabriele,se non trovi traffico e problemi di parcheggio é perché non vivi a Malmö o a Stoccolma.Anche in Italia,in molte zone,non ci sono questi problemi.
Per le tasse non sono d accordo con te,purtroppo:il rapporto tasse pagate e ció che lo stato offre non regge proprio.Nelle scuole i bambini non hanno libri,gli vengono date delle matite e gommine,niente penne o astucci come avevamo in Italia,e i compiti vengono per lo piú fatti su bianchi fogli A4,con i risultati prevedibili.La mensa scolastica é pietosa,la pasta precotta con il ketchup non possono essere considerati un´alimentazione,preferirei pagare ma riceve qualcosa.
Il medico di famiglia: figura inesistente,se stai male ti continui ad arrangiare telefonando al medico in Italia.Negli ospedali,al pronto soccorso sono di una lentezza allucinante e danno delle risposte assurde pur di liquidarti,tanto se qualcuno muore non scoppia lo scandalo come in Italia.
La tranquillitá era il motivo per cui ci siamo trasferiti in Svezia,ma piú che tranquillitá la chiamerei apatia e depressione generale,perché poi non é vero che sia tanto tranquilla,dovresti farti un giretto nelle scuole medie e superiori e poi dovrai tristemente ricrederti.
Per quanto riguarda le pensioni ti dico quanto so: un italiano ha diritto a richiedere la pensione svedese se residente in Svezia e se in Italia ha versato i contributi per 40 anni,indipendentemente dall ammontare della pensione italiana(mah,quando nn serve gli svedesi sperperano,investissero sulle scuole e ospedali).Ma attenzione che per noi che lavoriamo in Svezia,possono cambiare le leggi vigenti e farne anche con valore retroattivo e quindi tra tot anni appiopparti una pensione minima "rubandoti" i soldi da te versati,come hanno giá fatto nel 2000.
In ultimo le autostrade: sono gratis perché non sono autostrade(anche se loro le chiamano cosí)sono paragonabili alle superstrade italiane.

Gabriele ha detto...

@Louise: per traffico e parcheggi io confronto Norrköping con Padova che più o meno sono città di provincia e ti garantisco non c'è paragone.

Questione tasse: quanti soldi sborsa lo stato italiano come contributo bambino? Qui tu ricevi circa 100 euro al mese o no? Sai quante tasse universitarie si pagano in Italia per frequentare ? Bisogna valutare un po' tutto... certo in un asilo nido dove paghi 500 euro al mese in Italia qualcosa in più ti dovrai pur aspettare...

Sanità: ne abbiamo discusso diverse volte sul blog. Cmq non mi sembra che telefonare in Italia al tuo medico sia sempre l'idea migliore. Un medico ha bisogno di vedere il paziente non di sentire quello che il paziente pensa di avere. Il sistema in Svezia è diverso.

Autostrade: come dovrebbero essere le autostrade per te, cinque-sei corsie strapiene di auto con i caselli all'inizio e alla fine? Mi sembra che quelle che qui vengono chiamate autostrade siano più che adeguate al traffico che c'è da queste parti...

Non tutte le città sono uguali in Svezia e bisogna saper/cercare di scegliere in base alle proprie esigenze e a quello che si cerca dalla vita. Malmö poi è un caso a parte...

Anonimo ha detto...

@gabriele: circa la diagnosi al telefono.
Dice un detto della cara vecchia semeiotica "anamnesi mezza diagnosi" o "è meglio un medico cieco che un medico sordo". Spesse volte basta la descrizione di un sintomo e la diagnosi è fatta, smaltendo molto del lavoro che un medico di medicina generale è già costretto a fare.

alessandro ha detto...

Per essere perfetto...manca il bidè!!!! Ma si potrà aggiungere, no?

Louise ha detto...

@ gabriele: io paragono helsingborg con le marche.Ma a prescindere dai paragoni di singole cittá che non si possono assolutamente fare...

Scuole:parlo dalle scuole elementari alle superiori,le materne non le conosco né in Italia né in Svezia.Cmq la mensa é pietosa e lo ammettono gli stessi svedesi.I libri non ci sono e se ci sono sono talmente vecchi che non sono attuali.Non ci sono i bidelli,quindi i bambini fanno a turno per pulire i bagni.
Per gli assegni (barnbidrag)tanto prendevo in Italia tanto prendo qui,ma non pagavo 1200 euro all anno di ici e mille assicurazioni inutili.Devo guidare i figli a scuola perché i mezzi pubblici non solo sono cari ma anche pericolosi per via degli altri passeggeri.

Autostrade: per me sono autostrade quelle tedesche,dove non pago come in Italia(ma i tedeschi le pagano molto piú di noi) ma almeno ci sono i servizi.Non trovi lastre di ghiaccio in mezzo alla carreggiata perché nn hanno dato la pendenza giusta al manto stradale e via dicendo..

Universitá:gratis,vero,ti pagano anche per andarci.Chi puó sceglie un´universitá all estero peró che offra serietá e non il solito ta det lugnt svedese.

Medici:dove sono?Perché quelli bravi lavorano una settimana al mese in Norvegia e pareggiano lo stipendio di un collega svedese.
Poi se vai in ospedale(ultimo caso recente di helsingborg) incinta di due gemelli,al sesto mese di gravidanza perché ti si sono rotte le acque e ti dicono che non hanno tempo e che devi andartene a Lund,a Lund ti mettono ad aspettare in sala d aspetto finché uno dei gemellini muore...non parlarmi di medici svedesi.
Per un sospetto di tumore al seno hanno detto "torni tra un mese se vede che cresce".Nel Burundi sono piú professionali.

Dimenticavo: Helsingborg sta nella Scania,uno dei motori portanti della Svezia ed Helsingborg é una delle cittá piú care ed internazionali...figuriamoci nei paesetti del nord della Svezia come funziona bene.

gattosolitario ha detto...

Purtroppo Louise ha ragione su alcuni punti Gabriele secondo me.

Io ho girato credo quasi tutta la Svezia in auto, e l'unica autostrada degna di questo nome é la E4, ma fino a Gävle al nord. Poi diventa una strada ad una carreggiata in molti punti. Anche la Stoccolma-Göteborg é a due corsie solo in alcuni tratti. E non ci sono autogrill e pompe di benzina. Secondo me invece la manutenzione é molto buona, su questo non sono d'accordo con Louise.

Anche sull'Universitá é vero quello che dice. Avendo lavorato nell'Universitá ho visto gli studenti che escono da qui, e la preparazione é spesso bassa. La cosa bella sono le strutture, e soprattutto le possibilitá. Se uno studente é giovane ed ha voglia di emergere, viene aiutato e non denigrato come in Italia. C'é anche da dire che la concorrenza é poca, in quanto molti vogliono solo trovare un lavoro tranquillo, il che va anche bene in parte. Ho trovato molto carichi ed interessanti gli studenti del Karolinksa invece.

La mensa delle scuole é allucinante. Mangiai una volta in una scuola superiore, stavo per sentirmi male : ) Ovviamente é solo un'esperienza.

Purtroppo nella sanitá le cose che descrive Louise succedono spesso. Una mia amica infermiera era incinta ed aveva un forte dolore. Al pronto-soccorso le hanno detto che era normale, lei non si é convinta e li ha "costretti" ad intervenire. Era una gravidanza extrauterina, bimbo morto e lei salva prima di una perforazione. Un altro amico tenuto una notte al pronto soccorso senza cure, io ho aspettato sei mesi una visita specialistica. Purtroppo qui se ne capisci di medicina parli con il medico e ti fai fare quello che serve. Spesso succede anche in Italia, ma appunto almeno li esiste anche la sanitá privata, paghi e sei piú o meno apposto. Ora sta iniziando anche qui con le assicurazioni private, ed é un peccato perché io sono per un sistema pubblico. Il bello degli ospedali é che sono pulitissimi, le persone in genere gentili ed amichevoli, tutto é informatizzato, tutto molto economico. Ed il sistema tratta molto bene i medici ed infermieri, che non sono sfruttati come in Italia, come Silvia sa bene. Ho ovviamente incontrato anche medici molto competenti, come poi succede ovunque secondo me.

Anonimo ha detto...

Io nella mia esperienza da italiano sposato con una svedese e dopo 12 anni di svezia per poi far ritorno in Italia posso esser d'accordo nel dire che in Svezia sono organizzati pechè oramai lì si fa tutto attraverso internet, richiesta certificati, duplicati patente e molte altre cose ma se parliamo di ospedali o richieste d'intervento urgente per qualsiasi problema , lasciamo stare è preferibile andare all'ospedale italiano e restare in attesa. Sono troppo burocratici e vieni trattato come un numero non come una persona veramente ammalata!!La scuola. Si le strutture sono invidiabili ma il modo di studiare e la cultura alla pari con un italiano fa veramente ridere!!!Mia figlia vive a stoccolma e quando studia 2 ore al giorno le viene il mal di testa perchè ha studiato tantissimo, adesso fa la nona e fino ad ieri non ha mai aperto libro a casa o solo raramente!!! Stoccolma tranne x il centro dove si vede gente in giro x il resto basta uscire poco fuori ed è una noia mortale non c'è un bimbo che gioca in giro non c'è praticamente nessuno tutti rintanati a casa a far cosa? Boh!!Autostrada no grazie non c'è ne sono x niente sono strade a 2 corsie normalissime!! Viva L'Italia con la gente che mormora!!!

olga ha detto...

Le esperienze, come sempre, sono molto diverse.
Gli ospedali li ho visti poco fortunatamente sia in Italia che in Svezia. Però ho fatto una parte delle superiori in un gymnasium svedese. I libri ce li dava la scuola. Erano libri usati (non per questo rovinati) da studenti degli anni precedenti, e andavano restituiti alla fine dell'anno. Certo non erano iperpatinati o esteticamente supermoderni, ma qui potrei aprire un capitolo sui _contenuti_ iperconservatori di certi libri scolastici e di certi sussidiari per le elementari che mi sono capitati per le mani in Italia; che però esteticamente erano sicuramente molto accattivanti.
Riguardo alla mensa, sarò stata fortunata io, e sarà che a casa mi avevano insegnato che se avevo fame mi mangiavo quello che c'era nel piatto senza tante storie, però devo dire che, considerando che siamo nell'ambito della cucina svedese, il livello non era così basso. Ho visitato anche altre due scuole superiori e lo stesso posso dire di quelle. Inoltre c'erano sempre le alternative (su richiesta) per chi aveva diete particolari.
I miei coetanei svedesi (che evidentemente in età adolescenziale non avevano ancora represso la loro vena polemica, non facilmente individuabile invece nello svedese medio sopra i 25 anni...) si lamentavano spesso e volentieri. Ricordo poi che i vegetariani dicevano che i loro piatti erano poco vari. Infatti fu allora che cominciai a vedere il vegetarianesimo come un lusso tutto capitalista che solo una società opulenta può permettersi, dandogli la patente di virtuosa restrizione (vabbè, questa era una divagazione).
Non sto difendendo il sistema Svezia, anzi, a volte ci ho perso la pazienza anch'io, era solo per ribadire che le esperienze sono diverse.

(...e sulle infrastrutture, ricordo che, dopo le nevicate dell'inverno scorso, nei commenti sui giornali gli svedesi se la prendevano con il governo dei moderati, che ha investito sul rafforzamento della rete autostradale anzichè di quella ferroviaria, che è già sfruttata al di sopra della sua portata. E se ne parlava come di una cosa su cui i moderati sarebbero stati penalizzati alle prossime elezioni. Gli svedesi forse non sentono l'esigenza di strade nuove e più grandi. E sicuramente gli interventi sulle ferrovie sono più urgenti...io ho sempre beccato molti ritardi)

Anonimo ha detto...

Intanto a Milano oltre che mormorare ci si incazza quotidianamente: http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_maggio_19/tram-intrapolati-sosta-selvaggia-1703043812627.shtml

Franco Fazio ha detto...

Chi sono lo sapete tutti sono pensionato e vivo in Svezia da più di 40 anni alla periferia di Stoccolma in un sobborgo (Förort), un po anonimo e senza molto "significato". Vi scrivo per dirvi che ogni volta che penso alla mia città all´Italia mi viene quasi il magone. Quando penso ai miei amici, ai miei famigliari,ai miei cari, ai miei luoghi carissimi e al profumo di mare, non ci crederete, ma mi manca anche quello del Tevere inquinato! Ogni volta che penso al bel tepore dei quartieri della mia città e ai panifici con i banchi strapieni di leccornie di tutti i generi, ogni volta che penso a tutto questo prenderei il primo aereo!

Ma ogni volta penso che qui ho sempre lavorato e sempre con un contratti di lavoro dove io decidevo la paga senza dovermi chinare davanti a nessuno, che penso che mi sono comperato una bella casetta in mezzo al verde ,i miei figli sono laureati , mia figlia è una donna in carriera e non ha mai perso il lavoro durante le sue 2gravidanze,mio figlio con il suo cognome italiano rappresenta la Svezia e la grande multinazionale per la quale lavora quando è all`estero. Ebbene questo mi fa molto pensare!

Ogni volta che penso che qui le stutture sono al servizio del cittadino ed io posso fare tutto da casa: dokumenti,passaporto,assicurazione per l`auto, posso denunciare il mio vicino di casa se mi rompe le “balle” posso parlare anche con il mio medico di base il quale mi scrive una ricetta elettronica e dopo 3minuti (il tempo di scriverla) posso entrare in qualunque farmacia della Svezia e ritirare le mie medicine. Sono sicuro che non troverò mai uno sciopero selvaggio organizzato ad arte dai sindacati (destra o sinistra non fa alcuna differenza...)per mettere in difficoltà la povera gente che va al lavoro per guadagnarsi la STOZZA... (pane...),vedi bus,treni,aeri e cosi via, sono sicuro che non troverò mai una carta o peggio, molto peggio, dei sacchetti della spazzatura per strada con tutte le coseguenze igieniche sanitarie che una situazione del genere comporta. E che qui sono molto più sereno questo mi fa molto riflettere!

Io amo l`Italia e la difendo giornalmente a spada tratta senza un attimo di respiro da tutti quei miei colleghi e vicini di casa che dicono che sta affogando nella spazzatura, ma una domanda mi sorge spontanea e voglio farvela: ma voi dove preferireste far crescere i vostri figli?

Io la risposta me la sono data tanto tempo fa:

Ci rimasi malissimo... ed io amo lÌtalia

Marco - Osio ha detto...

Chiedo un informazione a chi ne sa più di me. Spesso, anche in alcuni dei commenti a questo post, leggo che Malmoe è considerato un "caso a parte".
Che intendete (il voi è volutamente generico, appunto perchè spesso ho letto questa cosa) con ciò?
Ho cercato notizie su internet, ma non ho capito molto.
Si tratta della alta percentuale di immigrati musulmani? O c'è anche dell'altro?
grazie in anticipo a chi potrà dirmi di più.
un saluto.
Marco

Louise ha detto...

@ Olga: quanto tempo fa hai studiato in Svezia?
So per certo che la Svezia di 10 anni fa non era questa di adesso e per quanto riguarda la Svezia degli anni 70 era veramente quel paradiso che tutti noi italiani ci sognamo.Ora i libri al gymnasiet si pagano per esempio.
Anche la mensa era buona,nn pretendo di certo un piatto italiano,sarebbe assurdo e noioso.A me va benissimo anche un pasto da MC Donald´s,ma quando ai bambini di 6 anni dai la pasta precotta(hai presente quella che in Italia si da ai cani???) e come condimento il ketchup la mia tolleranza cede.E mettici anche che spesso ci va a finire qualche pezzo di plastica nel piatto servito,quindi ogni tanto un bambino si spacca un dente...A questo punto preferirei che mi chiedessero 20 corone al giorno come contributo,ce le spendo volentieri.Nelle scuole medie invece,mancando tutto l essenziale,i preservativi vengono distribuiti praticamente a doccia,ce ne sono ovunque,anche sui tavoli della mensa.(Kunskapsskolan di Helsingborg).

olga ha detto...

Ciao Louise! Il gymasium l'ho fatto nei favolosi anni'90. Poco prima c'era stata la famigerata finanskris 1990-1994, c'era molta disoccupazione e l'economia dello stato svedese non era nel suo periodo più florido. Però allora i libri gratis nelle scuole c'erano. E alla mensa si mangiava quasi come a casa. Ora evidentemente qualcosa è cambiato (per quanto molte delle persone che avevo conosciuto allora mi sembra siano diventate più ricche nel corso di questi anni...case, vacanze, auto...villa, volvo, vuvve...tutte ste cose - mi si passi l'espressione - da sogno borghese già ce le avevano, ma ora ce le hanno anche più belle...la volvo è stata soppiantata dall'audi e, per dire, c'è chi ha il campetto da golf privato di fianco a casa...il che non so se sia sintomo del fatto che tutti quanti lassù stanno diventando più ricchi, o se invece le distanze sociali si stanno facendo più ampie, e magari a chi ha raggiunto degli standard di vita altissimi fan da rovescio della medaglia altri che gli standard li hanno dovuti abbassare...più probabile quest'ultima ipotesi, temo). Poi in Svezia ci ho passato 2008 e 2009.
A questo punto mi verrebbe da chiederti (ma, ci tengo a specificarlo, senza polemica!) tu quando te ne sei andata dall'Italia? Perchè, volendo, potremmo parlare della deriva e dei peggioramenti vari che si vivono qui di mese in mese (se però evitiamo di farci del male con questo argomento preferisco!).
Insomma, al di là di tutto questo discorso mi dispiace leggere che i tuoi bambini e i loro compagni ricevono questo trattamento a scuola, sicuramente come dici tu sarebbe meglio pagare qualche corona per avere due köttbullar fatte come si deve. Ma so che gli strappi al sistema non sono generalmente ben visti. Recuperate almeno con qualche bella pastasciutta a casa!

P.S. curiosità! Il nick è ispirato alla Louise di Det nya landet? Bellissima quella serie!

Giulia ha detto...

Riguardo il sistema sanitario... E' vero a volte le attese in pronto soccorso prima di incontrare il medico possono essere lunghissime, lo so perche' ci lavoro e questo e' un aspetto che andrebbe sicuramente migliorato. A volte dipende da veri e pripri ingorghi di pazienti per cui arrivano magari 20 persone nel giro di due ore e allora... Pero' spesso e' un problema causato dall'organizzazione tipicamente svedese del sistema sanitario basato sugli infermieri che fanno da filtro. Essendo gli infermieri svedesi molto preparati, di solito il sistema funziona bene ed evita che i medici, che sono pochi, debbano se mi passate il termine "perdere tempo" con problemi che si possono risolvere altrimenti. Ma appunto in pronto soccorso dove bisognerebbe andare veloci pare a volte eccessivo che un malato debba passare un'intera valutazione infermieristica prima di vedere il medico. Pero' c'e' anche da dire che anche in Italia i tempi di attesa in PS possono essere estenuanti e per di piu' in Italia il pronto soccorso viene molto spesso usato a sproposito come scorciatoia per ottenere prestazioni che magari si considerano "urgenti" mentre invece non lo sono. Questo ovviamente con la conseguenza di ingorgare il servizio e di sottrarre tempo e risorse proprio a coloro che ne avrebbero veramente bisogno. Questo in Svezia accade molto ma molto meno proprio in virtu' di una diversa organizzazione (oltreche', a mio parere, di una maggiore educazione e consapevolezza della popolazione).
Inoltre ho notato che qui si tende molto meno che in Italia a prescrivere farmaci per disturbi magari fastidiosi, ma non gravi, il che a chi magari e' abituato alla pastiglia facile puo' sembrare disinteresse da parte del medico o infermiere, ma in effetti e' positivo, soprattutto per quanto riguarda gli antibiotici.
Cio' detto, il caso della gestante che ha perso un gemello e' assolutamente deplorevole... ma credete che in italia casi simili non accadano? E si, in Italia magari scoppia lo scandalo, ma per un caso di effettiva malsanita' che compare a caratteri cubitali sui giornali, sapete quanto altri falsi allarmi? e magari il medico senza protezioni di sorta finisce per essere il capro espiatorio di carenze del sistema, senza esserne davvero colpevole, mentre le stesse carenze croniche non vengono mai affrontate dagli amministratori che ne avrebbero la responsabilita'. Qui invece chiunque lavori nella sanita' puo' e deve segnalare eventuali carenze nel lavoro e nel sistema proprio affinche' possano essere affrontate e corrette.
Aggiungo che qui i futuri specialisti, durante i loro anni di specializzazione, fanno MOLTA piu' esperienza della media dei loro colleghi italiani.

Louise ha detto...

@ Olga: il nome che uso non é un nick ma il mio;-)
La Svezia ha passato due crisi grandi,una nel 1990 e l´altra nel 2000 e molte persone hanno perso le loro case.Tu ci vedi molto benessere..mah,considerato che una villa costa sulle 100 mila euro e che spesso i figli ereditano i mutui dei genitori...io tutto questo benessere non lo vedo e direi che i vari loppis e dagensrätt ne sono una prova.Gli svedesi vivono a debito,hanno debiti su tutto..situazione che a me personalmente ricorda la Grecia.Le banche rischiano la bancarotta e ogni tanto il governo deve intervenire...Vivo in Svezia dal 2005,ma rientro in Italia minimo 2 volte l anno e i miei figli hanno frequentato la scuola italiana durante i primi mesi del 2009,quindi conosco la situazione italiana e ti dico che preferisco quella a questo finto splendore.Riguardo alla preparazione scolastica...tutti e tre i miei figli hanno dovuto saltare 2 anni scolastici ognuno per poter ricevere un istruzione adeguata al loro livello..e ti dico che neanche 2 anni sono sufficienti.La realtá é che un italiano laureato(ma anche non) trova lavoro entro poco tempo in Svezia...ma lo svedese laureato in Italia?E poi..a Copenhagen c é la Microsoft e questa ditta assume italiani,tedeschi,danesi,ma evita gli ingegneri svedesi perché non sono produttivi e non possono reggere i ritmi stressanti.

Carin ha detto...

Mi dispiace tanto che non riesco ad esprimermi in italiano come avrei voluto, ma faccio il mio meglio.
La Svezia è un paese grande. Ci sono tante differenze per esempio tra nord e sud, tra periferia e città grandi.Ci sono tanti aspetti belli e tanti brutti, come in qualsiasi paese. Gli ultimi anni ci sono stati cambiamenti per il peggio in molti settori, come negli altri paesi europei, a causa della crisi economica.Quello che è bello per me può essere brutto per qualcun'altro e viceversa. Io mi lamento spesso della Svezia e dei noi svedesi, ma quello che apprezzo veramente, e che non ho trovato in altri paesi dove sono vissuta (come l'Inghilterra e 'Italia per esempio,) e che c'è la buona volontà. Forse non si riesce sempre a tenere il livello desiderato, ma la voglia c'è sempre, e forse sono ingenua, ma secondo me, in centro della discussione c'è sempre trovare la soluzione migliore per i cittadini. Poi si sbaglia a volte, ma chi non lo fa? Quello che mi manca è un po' più di allegria. A volte noi svedesi siamo troppo chiusi, troppo preoccupati con seguire le regole e fare il meglio, che diventiamo poco spontanei. Nonostante questo c'è voglia di vedere altro, c'è una curiosità per cose nuove, per esperienze nuove, e c'è la buona volontà.

Le autostrade forse non sono con quattro-cinque corsie, ma non c'è neanche bisogno perché non ci abita tanta gente! Noi almeno due volte all'anno facciamo tutta la strada da Stoccolma fino al nord in macchina con i nostri quattro bambini, circa 1000 chilometri, e non abbiamo mai trovato problemi o sentito che non sono di buona manutenzione. Le pompe di benzina ci sono abbastanza tante, ma si, non tantissime. Gli autogrill sono abbastanza pochi, ma noi svedesi amiamo un picnic in un posto panoramico e perció ci sono tante piazzole.
Un'altra cosa da non dimenticare è che c'è sempre stata presa in considerazione l'ambiente. Le autostrade per esempio non passano vicino alle città e si cerca di investire più nei mezzi pubblici e treni.

Carin ha detto...

Poi le università e le scuole.Io ammetto che la qualità non è quella desiderata, ma le ragioni sono tante e si vede lo stesso trend in tutta l'europa. Poi la parola serietà che si usa molto in queste discussioni, a volte viene usata per dire severietà e conservatismo, invece di qualità. La mia esperienza della scuola italiana(e non solo la scuola, ma tutta l'italia!) è che si è fermata nel rinascimento... e ha grandi problemi andare avanti! Chi vede mancanza di serietà nella scuola svedese vede forse solamente un altro modo di interpretare la parola cognizione/la conoscenza. Faccio spesso scambi culturali con scuole in Italia e il mio parere è che i ragazzi italiani di fronte a quelli svedesi spesso sembrano abbastanza ignoranti, anche se sanno meglio alcune cose. La scuola in Italia sta peggiorando tanto. Questo mi dicono gli insegnanti italiani che conosco Per non parlare di alcune scuole in zone brutte delle grandi città - incubi!
In Svezia la legge, Skollagen, stabilisce che la scuola deve essere gratuita. È vietato per una scuola non pagare i libri, ma invece può far pagare per il pranzo, se è un gymnasium, ma non una scuola dell'obbligo. Le scuole private (friskolor) hanno altre regole e infatti fanno un sacco di trucchi. Le scuole private hanno anche un livello alto di persone che insegnano senza essere inegnanti.Il pranzo a scuola non è di buona qualità, spesso perché quando le mense venivano modernizzate negli anni settanta e ottanta c'era questa grande speranza nelle cucine grandi che potevano produrre per tanta gente. Oggi sappiamo che quel tipo di cibo non è buono per la salute e molte scuole investono in cucine nuove e cuochi veri che cucinano con prodotti ecologici. Nel mio comune per esempio le mense devono servire almeno il 25% di cibo ecologico quest'anno e l'anno prossimo il 50%. Almeno nelle grandi città c'è tanta cultura di ogni tipo, anche per i bambini.Di nuovo ho difeso la Svezia, ma ci sono tante cose che non piacciono neanche a me, e in Italia ci sono tante bellissime. Amo l'Italia, ma non penso che potrei abitarci, almeno non con bambini piccoli.

Franco Fazio ha detto...

É evidente che I commenti di questo post rispecchiano in fondo due modi in cui gli italiani vedono se stessi. Da una parte c'è chi dell'Italia vede solo le cose che non vanno bene e che - secondo lui/lei - negli altri paesi, e specialmente in Svezia, dovrebbero andare molto meglio. Dall'altra parte c'è chi crede che gli italiani come popolo (non l'Italia come stato!) siano migliori degli altri, soprattutto per quanto riguarda lo stile di vita,istruzione, e i gusti del vestire e del mangiare.

Questi due atteggiamenti non si escludono affatto, anzi, si completano. Spesso sono anche le stesse persone che esprimono entrambi i giudizi. Da una parte c'è sicuramente un certo complesso di inferiorità che gli italiani hanno nei confronti degli altri paesi, in questo caso nei confronti della Svezia. Ma se lo stato fa acqua da tutte le parti almeno lo stile di vita degli italiani,la scuola, le autostrade,deve essere superiore agli altri. E questa è la compensazione del complesso di inferiorità.
Mi chiedo il significato della parola "meglio", che sicuramente può avere tanti significati quanti sono gli interlocutori. La qualità della vita è difficile da misurare ed è comunque una cosa molto soggettiva. Ci sono degli italiani che credono la Svezia sia il paese delle meraviglie, altri ritengono la Svezia sia il paese dei barbari incolti. Ci sono svedesi che detestano gli italiani e ad altri “poverini” ai quali vengono I lucciconi agli occhi appena sentono la parola "Italia". Ognuno ha la sua idea del modo di vita "migliore".

PS: Che l`assistenza sanitaria sia migliore in Italia è pura ”follia”

God natt alla glada ha en super bra morgon dag ...

Louise ha detto...

@ Franco: rispetto molto la tua opinione,dato che vivi qui da 40 anni.Conosco molti altri italiani anche loro qui da 40 anni(sono sicura che abbiamo parecchi amici in comune).La prima cosa che mi hanno detto appena siamo arrivati in Svezia é che la Svezia di allora era veramente superiore all´Italia,su tutti i fronti.(Consideriamo anche che loro si sono risparmiati 2 guerre mondiali e che ci hanno guadagnato sopra).Ma l´Italia da quando te ne sei andato non é piú l Italia del dopo-guerra.Noi italiani ci lamentiamo tanto,critichiamo tutto nel nostro paese proprio per cultura(un po´come i greci e i tedeschi).Lo svedese é cresciuto sentendosi dire nelle scuole che sono i migliori,che sono gli unici ad avere il välfärd e che mamma Svezia avrebbe pensato a loro dalla culla alla tomba.Sono loro che hanno un concetto di superioritá rispetto agli altri,e lasciamoli fare,sono opinioni del tutto personali e ognuno ha il diritto di credere ció che vuole.Che la scuola svedese sia indietro lo sanno anche i loro cugini finlandesi.Possono vantare unicamente il saper parlare l inglese(parlare ma non sempre comprendere)ma questo é un denominatore comune a tutti i paesi con scarsa popolazione(vedi PaesiBassi,Danimarca,Finlandia,Islanda ecc)Io stessa venuta qui pensavo che le scuole fossero molto avanti rispetto alle nostre e non avrei avuto problemi a riconoscerlo se fosse stato cosí.
Ma sono sicura che tutti gli italiani che hanno studiato qui possano dire che rispetto alla mole di studi italiana(ma anche degli altri paesi europei)qui é stato un gioco da ragazzi e i loro esami sono all´acqua di rose.
Tu stesso hai detto che tua figlia fa al max 2 ore di compiti a casa(e pensa che a scuola nn fanno molto di piú).Rapportato questo in un contesto mondiale,e come ben sappiamo ci sono paesi come India,Cina Vietnam che investono tutto il tempo e le risorse sulle scuole,la cosa mette preoccupazione.
Io mi sono trovata davanti al tuo stesso dilemma:scegliere se rimanere qui o tornarmene in Italia e sono giunta alla conclusione che proprio per il bene dei figli sia meglio riportarli in Italia,si facessero le ossa li,anche perché una volta terminati gli studi li potranno sempre tornare in Svezia(dubito),ma se portassero a termine gli studi in Svezia sarebbe per loro difficilissimo andare a vivere poi in Italia(a meno che non trovassero impiego nella solita Ikea).
Gli italiani hanno mille difetti,é vero,ma la marcia in piú resta.

Unknown ha detto...

a louise vorrei chiedere:che cos'è che ti fà stare in svezia?mi sembra di aver capito che hai fatto ritorno in italia x poi ritornare lì!sono sconcertata quando parli dalla scuola,dato che chi ha figli piccoli o vorrebbero mettere su famiglia dicono di stare proprio x loro, x dare ai figli un futuro migliore. x non parlare poi della sanità,come la descrivi tu è un disastro!!

Franco Fazio ha detto...

@Luise:
Io non ho detto che mia figlia studia 2 ore al giorno l`ha detto qualcun`altro.

Mia figlia studiava dalla mattina alla sera compresi i “fini settimana” oggi ha 42 anni laureata (Civilekonom) e con un master in marketing è mamma di due bambini e donna in carriera, quello che ho detto che malgrado (che gioia mi ha dato) 2gravidanze non ha perso il lavoro come forse sarebbe successo in Italia, ammesso che ci siano donne manager (dubito).

Vorrei anche aggiungere che mio figlio 34 anni laureato al KTH in igegneria è uno di “quelli” che tu definisci delle “mezze cartucce” ma questo non gli vieta malgrado il suo cognome italiano di rappresentare la Svezia e la multinazionale la quale rappresenta quando è all`estero.
( obs.non è la solita Ikea ).

Quello che volevo dire è che se fossi rimasto in Italia “forse” tutto questo non sarebbe successo con un padre che abbitava in uno dei quartieri più poveri della città.

Quindi la Svezia non è propio male come dici tu (almeno per me), anche se l`Italia me la sogno ogni notte prima di addormentarmi.

Lycka till!

Louise ha detto...

@Franco:hai ragione,lo avevo scritto Anonimo ed io ho confuso i vostri commenti.
Donne manager in Italia? Ce ne sono.Ho molte amiche che hanno 4 figli(me compresa) e non hanno perso il lavoro in Italia,sicuramente puó succedere,ma da quanto ho letto sui giornali succede anche qui.
Il tuo rancore nei confronti dell´Italia é dovuto al fatto che grazie alla Svezia i tuoi figli abbiano una valida istruzione mentre in Italia non l avrebbero avuto.Ma di fatto questo non puoi saperlo,avendo vissuto qui.

Louise ha detto...

@ Giuliana:per lavoro abbiamo fatto un po´la spola tra Italia e Svezia durante questi 5 (noiosi) anni.Inizialmente credevo che qui le cose fossero veramente meglio,ed ho preso la decisione di comprare casa qui ed iniziare una nuova vita,lasciandoci alle spalle tutti i problemi dello Stivale.Ma facendo avanti e indietro ho potuto di volta in volta constatare direttamente dove certe cose funzionavano meglio e dove invece non funionavano affatto.Quando le situaioni le vivi sulla tua pelle é piú facile fare paragoni,dato che le statistiche spesso non rispecchiano la realtá(ricordiamoci che l Islanda fino a uqlache anno fa appariva tra i paesi piú benestanti al mondo mentre l Italia affondava sotto il solito debito pubblico.Dove sta l´Islanda ora?).Da quest´anno abbiamo deciso si mettere un grande STOP e di andarcene,ci stiamo rimettendo su tutti i fronti quindi ritorneremo definitivamente in Italia appena avremo venduto e chiuso i conti con la Svezia.Se vuoi ti cedo il mio posto quassú.
Ah,per la sanitá: gli ospedali svedesi rispetto ai nostri sembrano alberghi di lusso,ma il personale non é affatto professionale e soprattutto manca di empatia.

Anonimo ha detto...

@Louise: spero che abbiate da parte parecchi soldi perché qui in Italia con i 100.000 euro con i quali dici di poter comprare una villa in Svezia ti potrai permettere ben poco.
Ci risentiamo tra qualche mese quando ti sentirai finalmente a casa in Italia; l'importante è poi non protestare se le cose non vanno come dovrebbero andare...
Tanti auguri.
Luigi

Louise ha detto...

@ Grazie Luigi,ma per fortuna il nostro nido in Italia lo abbiamo giá...non avrei mai investito grosse cifre nella Svezia.Il protestare fa parte dell indole italiana..e della libertá di parola.Ma sicuramente protesteró meno dopo quest avventura in Svezia;-)
Comunque una mia cara amica italiana é tornata in Italia lo scorso anno,con il marito e 4 figli,ha ancora la casa in Svezia ma non intende assolutamente tornarci neanche lei...Teniamoci i nostri problemi,ma anche il sole,il mangiare e l allegria!

Anonimo ha detto...

@Louise:

Ma perchè invece di essere cosi negativi non possiamo provare ad esaltare quelli che sono gli aspetti positivi?
Ma d'altronde è normale, fa arte del nostro essere italiani, la denigrazione intendo.
Viviamo ogni giorno a contatto con un classe politica che ha fatto della denigrazione il suo unico strumento.
Tornavo a Roma l'altro giorno (vivo all'estero ndr) e sui cartelloni pubblici gli unici messaggi di natura politica che ho letto facevano più o meno così "la sinistra ha devastato questa città, oggi cambiamo" o qualcosa del genere.
Sono semre più felice di essermi svincolato.
Davide

Franco Fazio ha detto...

@Luise:
Io non nutro nessun astio verso l`Italia, semmai è il contrario chi mi conosce bene lo sa.
Anche se qualche motivo per essere “incazzato” con l`Italia ce l`avrei ma questo non è il tema che tratto sul mio blogg e tanto meno quando lascio commenti (molto rari) su altri blogg.

Saper di ritornare in Italia come nel tuo caso deve essere una senzazione fantastica ed un po ti invidio, anche se oggi potrei farlo anch`io ma dovrei lasciare in Svezia 45 anni della mia vita assieme alle risa,alle lacrime,ai successi,agli insuccessi,ai miei affetti che sono tutti in Svezia, in Italia troverei sicuramente tutte le cose de te elencate ma mi mancherebbero questi benedetti 45 anni , per questo “aspetto” come il protagonista del:” Il posto delle fragole (Smultronstället)”.

Quindi bene fai tu,a partire adesso (solo 5 anni) la tua determinazione e sicurazza di quello che fai è così grande che tra qualche mese non ti ricorderai più di questa “avventura”

Un abbraccio da franco

Louise ha detto...

@ Franco: la Svezia é stata una gran bella esperienza,non si puó vivere chiusi nel proprio paese e la possibilitá di mettersi in discussione all´estero é utilissima.Capisco la tua situazione e ovviamente avendo tu la famiglia in Svezia non hai motivo di andartene.In Italia puoi sempre tornarci in vacanza,no?
Un saluto affettuoso.

Louise ha detto...

@ Davide:il bello dell italiano é proprio la capacitá di autoderisione secondo me.Pensa che,parlando con carissimi amici svedesi appena tornati dall Italia,mi hanno fatto l elenco delle cose che secondo loro non andavano bene(immondizia,bambini obesi,prostituzione)anche con toni abbastanza pesanti.Io mi sono permessa di far loro notare alcune cose con la quale non potevo convivere il Svezia e la mia interlocutrice é scoppiata a piangere dicendomi che a loro é stato insegnato che la Svezia é il paese migliore.
Meglio un po di sana autoironia!
(Io ho difatti vissuto all estero,oltreoceano da quando sono nata,ma continuo a preferire l allegria italiana!)

Anonimo ha detto...

Mi sembra di capire che la situazione economica di Louise non sia la stessa di molti di noi. Io ho sempre detto che se avessi soldi non vivrei all'estero (USA) ma tornerei di corsa in Italia. Ma il problema e' sempre lo stesso, chi mi darebbe lavoro a 40 anni? Quanto potrei guadagnare? Io ho tanti amici in Italia con lauree che fanno un lavoro che non e' quello per cui hanno studiato per 1200 euro al mese. Ma riescono a mala pena a mantenersi. In Italia dove c'e' lavoro gli affitti sono anche alti. Tutte le mie cugine hanno che hanno avuto bambini l'hanno fatto perche' avevano la mamma o la suocera che glieli potevano guardare, altrimenti gli asili nido costano una fortuna e non c'e' sempre posto neanche. Ci sono veramente donne che devono scegliere fra la famiglia e il lavoro. Ovviamente non se hai una famiglia benestante alle spalle.
Ma veramente pensi che i tuoi figli rimarranno in Italia? Io lo dubito a meno che avete conoscenze e potete far loro trovare lavoro e magari comprate loro casa etc.. Io non ho queste possibilita', non conosco nessuno e i miei non possono permettermi di comprarmi casa. E quindi sono in esilio. Si uso questa parola perche' cosi mi sento. Io amo l'Italia ma l'Italia non puo' offrirmi niente e quindi non ci posso tornare.

cristina ha detto...

Mi chiamo Cristina a fra pochi giorni mi trasferirò in Svezia. Non conosco nulla di questo paese, non ci sono mai neanche stata. Però lì mi è stato offerto un posto di lavoro, e qui in Italia no. Questo mi basta. Ho perciò deciso di lasciare la mia università dopo due anni di lavoro-non-lavoro non pagato post laurea.

So già che l'Italia mi mancherà, so esattamente cosa mi mancherà, ma in fondo non si vive solo "di pummarola e di sole". Credo invece che necessarie per sopravvivere siano la dignità e il rispetto per il lavoro.

Ringrazio gli autori di questo blog che mi hanno aiutato a conoscere almeno un poco questo nuovo paese.

Cristina

Dario ha detto...

Ciao Gabriele !

Da alcuni mesi ho notato il tuo Blog di cui lo trovo molto interessante ed ogni tanto leggo come va la vostra avventura, complimenti!
Ma solo oggi mi è venuta la voglia di salutarti e scriverti due righe.
Io abito in Svezia oramai da 16 anni e devo confessarti che il tuo post sulla Svezia "non è il paradiso terrestre, ma ..." mi ha ha fatto venire la pelle d`oca leggendolo.
Sei stato semplicemente un grande! sei riuscito a riassumere in poche parole quello che avrei voluto raccontare e spiegare tutte le volte che amici e parenti in Italia vogliono saperne di più.
Salutoni e Grazie per il tuo Blog...Dario
dario68@telia.com
PS: Dopo 16 anni ti devo comunque confessare ch mi mancano le cene con gli amici e parenti ...diciamo una vita piu sociale di cui se voglio incontrare un amico no devo fare la prenotazione ma solo premere il campanello di casa.

whatthehellsgoinon ha detto...

Vivo nello Småland e piu o meno confermo tutto quanto scritto nel post.. Ci sono delle cose che non piacciono neanche a me ma di contro molte persone non sono invidiose appunto non si fanno i c.. tuoi ecc.., ti senti comunque piu libero di fare quel che ti pare. In sostanza, e nonostante tutto a distanza di un anno e mezzo dal mio trasferimento in questo paese non mi pento ancora dalla mia scelta e la svezia d'estate e'.. bellissimaaaaaaaaaa :-)

Paolo ha detto...

Ciao ragazzi
Anch'io sono stato in Svezia e mi è piacciuta moltissimo, per le ragioni esposte dall'autore di questo blog.
Ad un esame universitario presentai un progetto di un edificio con grandi finestre e il mio prof mi disse" .. ma dove credi di essere, in Svezia!!.."(salvo poi, dopo alcuni anni vedere la mia soluzione adottata in un edificio progettato dal prof...furbizia e genio italiano?!)
Apprezzo molto la descrizione sintetica del lavoro e dei servizi in Svezia. Che importa se la Svezia non vincerà mai i mondiali di calcio? Apprezzo una nazione che valorizza chi usa la testa e non i piedi!!! senza togliere nulla ai nostri prodi calciatori...
Mi piacerebbe lavorare in Svezia per un semplice motivo: vorrei tanto fare l'ingegnere e smettere di accontentarmi di fare il passacarte per un capo che non smette di umiliarmi ogni giorno anzichè valorizzare le mie competenze ( 10 anni di lavoro tra progetti e cantiere). Vivo in Sardegna e vi garantisco che il mitico calore e ospitalità è solo un luogo comune. la fantasia degli italiani? mah... nel mio settore le innovazioni vengono sempre di più dall'estero. La Svezia detta legge nell'architettura e nell'ingegneria...basta dire che in Italia c'è tanto sole, mica siamo vegetali che vivono di sintesi clorofilliana..

Ringrazio chiunque abbia avuto la pazienza di leggere e che mi possa dare info e/0 contatti di lavoro
vi saluto cordialmente
e-mail:pmanchiu@alice.it

Anonimo ha detto...

Ciao, sono Bixx e vivo anch'io in Svezia. In Skane per la precisione.
Questo dibattito e' davvero molto interessante. Dico anch'io la mia: secondo me e' controproducente pensare alla Svezia come a un quasi paradiso in terra. E' controproducente pensare all'Italia come a un inferno. E viceversa. Per me la Svezia e' un paese normale, un paese come un altro - nel senso che ha le sue particolarita' e i suoi lati positivi come quelli negativi. Per come la vedo io, quello che manca in Svezia e' un po' di spirito autocritico, e di spirito in generale: ovvio che noi italiani sentiamo la mancanza di un po' di baruffe chiozzotte, abituati come siamo a discutere di tutto. QUi sono un po' piu' 'omologati', cosa che, lo confesso, a volte mi fa paura: mi viene da scuoterli e chiedere "Oh, dai, reagisci! Incazzati!"
Sono placidi, ed e' vero che sono stati un po' tutti indottrinati a pensare di essere i migliori in tutto, ed e' vero che per questo risultano un po' supponenti, a volte.
Io faccio la mia parte, nel senso che non ho abbandonato il mio temperamento, e mi diverto a vedere le loro facce confuse quando faccio un'esclamazione un po' sopra le righe. Ma alla fine a loro piace. Dico io quello che vorrebbero tanto dire anche loro, solo che non se la sentono.

Da italiani saremo forse sempre un po' ambivalenti nei confronti degli altri paesi, specie perche' a noi e' stato sempre insegnato che gli altri sono piu' avanti (ma noi abbiamo la cultura latina e il rinascimento: sai che palle). Ma si puo' rimediare. Io credo che sia importante non perdere lo spirito. E' buono e giusto usare i vantaggi che il sistema svedese offre, come e' altrettanto buono e giusto criticare le cose che non vanno bene. E soprattutto, prenderla con ironia. Non farsi contagiare da una certa seriosita' che attanaglia molti svedesi.

Qualcuno chiedeva di Malmo. Io ci vivo e dunque sono di parte! Secondo me e' una citta' molto vivibile e ringrazio il cielo per gli immigrati che fanno un po' di casino nella societa' perfetta. Portano colore e diversita', e costringono gli svedesi a rivedere criticamente le loro politiche culturali e sociali. I media svedesi la dipingono come il Bronx: era una citta' industriale, working class, per cui non ha la finezza di Stoccolma o Helsingborg. Ma e' interessante proprio per questo.

Grazie per lo spazio.

(ho un blog pure io sulla Svezia, ma e' molto poco serio e a volte decisamente esagerato)

Bixx

Celtic Chef ha detto...

Ciao Ragazzi, mi chiamo Sonia e sono una ragazza di Venezia alle prese con noie burocratiche all'italiana e tanta voglia di vivere bene al nord in qualunque parte.
Ho puntato alla Svezia dopo aver visitato Stoccolma, come scelta ragionata per un futuro in uno stato migliore per la seconda metà della mia vita, ragioni puramente economiche ed un battito puro e genetico per il nord, dato che ho la nonna cimbra :) sto creando un blog sul trait d'union culinario tra la cucina nordica italiana e quella nord europea per risollevarne la nomea e diffonderla ai Cold-lovers :). Volevo scrivervi per chiederv i info sulla mia idea di acquistare una casa nel sud del paese verso Malmo con l'idea di lasciarla in affitto vacanza per un po di anni e ammortizzarla oppure per venire li e creare una guest-house e per questo volevo chiedere info a Voi e a chi come Bixx vive lì e ha voglia di spiegarmi. Mille grazie anticipatamente!!!!Saluti, baci e sarde in saor alla Verneziana da Sonia!!

Anonimo ha detto...

Lavoro per una ditta scandinava, ancora per poco fortunatamente. Negli anni ho capito che gli svedesi si sentono, nel profondo, superiori ai vicini danesi, considerati davvero poco. Mi sono chiesto ed ho chiesto il perchè di tanto odio e la risposta è sempre quella: "i danesi sono considerati viscidi, ciarlatani e poco intelligenti."

In tutto questo che cosa c'è di buono nella cultura scandinava?
Visto da un italiano i danesi mi sembrano come tutti gli scandinavi, forse poco scaltri, con visioni e costumi da piccolo popolo, ma certamente corretti, non credi?

Una cosa è certa, mi ha colpito un servizio tv che sta girando molto su youtube dove sono intervistate centinaia di persone negli USA: nessuno di loro è al corrente dell'esistenza della danimarca!