domenica 15 novembre 2009

Manati: sirene da 500 chili

Ancora una giornata in mezzo alla natura grazie ad un'escursione non programmata ma che si è rivelata una splendida sorpresa. Per oggi avevamo in programma il trasferimento sulla costa orientale o meglio una breve puntata sulla costa a Daytona per poi fare rotta in serata su Orlando dove ci accamperemo per le successive tre notti. Ma prima di abbandonare il Golfo del Messico grazie alla nostra inseparabile compagna di viaggio (la guida Lonely Planet della Florida) abbiamo deciso di visitare il parco statale Homosassa Springs State Wildlike Park. Lo scopo della visita era principalmente quello di vedere da vicino i manati questi strani mammiferi acquatici.

In realtà nel parco abbiamo trovato molto di più di alcuni splendidi esemplari di manati (che tra l'altro sono molto più grandi di quello che ci eravamo immaginati). I manati come stazza potrebbero assomigliare a dei grossi trichechi (sono lunghi circa tre metri e pesato almeno 500 chili ma possono arrivare anche ad una tonnellata e mezza) ed hanno una grossa pinna a mo' di sirena. Sono degli animali molto curiosi e pacifici che hanno bisogno di nuotare in acque a temperatura costante di almeno 22°C. E nel parco è caratterizzato dalla presenza di una profonda sorgente di acqua dolce (profonda 13,5 metri) che da vita al fiume Homosassa che si risale brevemente in zattera.
Una volta entrati nel cuore del parco le sorprese arrivano soprattutto dai volatili che popolano in abbondanza le diverse aree del parco, caratterizzate da un'alternanza di zone umide, boschietti di piante igrofile e corsi d'acqua. Ogni specie ha il suo habitat ma quello che sorprende di più è che questi habitat non hanno una rete come soffitto (non sono delle voliere per intenderci) ma sono piuttosto a cielo aperto. Ci siamo chiesti quindi come mai, fenicotteri, ibis, civette, pellicani, aquile dalla testa calva e chissà quanti altri volatili non scappino... forse stanno troppo bene là per cercare fortuna altrove.

Nel pomeriggio abbiamo attraversato la foresta di più meridionale degli interi Stati Uniti, l'Ocala National Forest per cercare di raggiungere in tempo prima del calar del sole la spiaggia di Daytona Beach dove è possibile scorazzare in auto. Silvia alla guida per gran parte della giornata sognava già di mettere le ruote sulla sabbia bianca ma purtroppo, una volta arrivati in riva all'oceano atlantico proprio al tramonto, la presenza dell'alta marea ha impedito l'escursione tanto desiderata. Peccato ! Poi non ci è rimasto altro che fare rotta verso Orlando, non prima di aver fatto un salto da Walmart per l'acquisto di qualche genere di prima necessità (tra l'altro ci siamo ricordati di comprare i tappi per le orecchie perchè andremo a vedere le prove di qualificazione dell'ultima gara di campionato 2009 NASCAR e la gara dei pickup che si terrà nell'anello di Homestead vicino a Miami venerdì prossimo!).

1 commento:

alessandro ha detto...

E in svezia piove....