martedì 21 luglio 2009

Ore di luce: come sfatare un falso mito

Era da giorni che mi frullava in testa questa cosa, che volevo trovare una soluzione definitiva cercando di sfatare una delle tante credenze popolari che in tutti i campi imperversano sovrane. Questa volta si trattava del fatto che comunemente tutti credono che al nord Europa il numero di ore di luce sia inferiore rispetto a zone geografiche a latitudine inferiore.
Così stamattina ho deciso di dare una spallata alla questione e mi sono detto: io, laureato in astronomia non posso permettere la sopravvivenza di un tale falso mito e così, formule alla mano aiutato da Excel sono giunto alla soluzione definitiva.
Prima di spiegarvi come stanno realmente le cose volevo dare una breve spiegazione su due concetti che sono alla base di tutti i ragionamenti: "la durata del giorno" e "il crepuscolo".
Il numero annuo totale di ore durante le quali il Sole si trova sopra l'orizzonte è uguale su tutti i punti della Terra e corrisponde a 4.380 ore di luce solare diretta. Ovviamente quello che cambia durante le stagioni è la durata del giorno che in estate è più lungo in Svezia e d'inverno è più lungo in Italia.


Il crepuscolo invece è quell'intervallo di tempo che intercorre prima del sorgere del sole e dopo il suo tramonto, durante il quale c'è ancora luce; tale illuminazione viene fornita dalla parte superiore dell'atmosfera che, ancora illuminata dal Sole, ne riflette una parte verso la superficie terrestre.
Esistono tre tipi di crepuscolo: quello "civile", quello "nautico" ed infine quello "astronomico". Il crepuscolo con il quale tutti noi siamo più familiari è sicuramente quello civile che per definizione dura dal tramonto del Sole fino al momento in cui lo stesso non si trova a 6° sotto la linea dell'orizzonte (e viceversa al mattino prima del sorgere).
Durante il crepuscolo civile non è ancora necessario l'utilizzo dell'illuminazione artificiale, si può guidare l'auto senza l'ausilio dei fari in Italia (visto che in Svezia i fari sono obbligatori anche durante il giorno) e, se non c'è foschia, tutti gli oggetti all'orizzonte si possono distinguere nitidamente. In pratica questo significa che la luce è sufficiente sia per condurre qualsiasi attività all'aperto sia per stare in casa senza luci artificiali.
In Italia tutti sappiamo che il crepuscolo (civile) dura circa 30 minuti e questo è più o meno vero. Tecnicamente la durata del crepuscolo dipende sia dalla latitudine del luogo e sia dal giorno dell'anno. In Italia varia di pochi minuti durante l'anno. Per fare un paragone all'equatore, dove tutti i giorni durano 12 ore il crepuscolo dura esattamente 24 minuti. Ma le cose in Svezia sono diverse: qui il crepuscolo varia dai 58 minuti del 21 dicembre agli 81 minuti d'estate.


Afferrati questi due concetti, il resto è in discesa, anche perché i calcoli li ho fatti fare ad Excel.
Prenderò per fare degli esempi concreti tre località: Norrköping in Svezia, Padova e Roma in Italia. Quello che ho fatto è stato semplicemente sommare per le tre località in questione la durata dei due crepuscoli (sia all'alba che al tramonto) di tutti i giorni dell'anno. Il risultato è il seguente.
> Roma: 409,8 ore di crepuscolo totali annue
> Padova: 440,5 ore di crepuscolo totali annue
> Norrköping: 678,8 ore di crepuscolo totali annue

E' ora evidente che il numero di ore di "luce vivibile" qui a Norrköping è, nel complesso dell'anno, superiore di 238 ore rispetto a Padova e di 269 ore rispetto a Roma cifre che, se mediate sulla singola giornata, portano ad una media di 39 minuti di luce al giorno in più rispetto a Padova e di 44 minuti in più rispetto a Roma.
Se qualcuno fosse ancora scettico qui si può trovare il file Excel che ho utilizzato per il confronto. Si possono inserire le coordinate dei due luoghi e divertirsi a piacere. Ovviamente posso fornire i riferimenti scientifici e bibliografici del caso.
In Svezia non solo non c'è meno luce rispetto all'Italia, ma addirittura ne abbiamo ben di più e non poca !

P.S. Le due fotografie sono state scattate rispettivamente al lago Roxen il 16 gennaio alle 17.15 e dalla finestra di casa nostra il 15 luglio alle 23.45.

14 commenti:

alessandro ha detto...

sempre culo 'sti svedesi...risparmiano anche sulla luce in questo modo!!!

alessandro ha detto...

visto che hai tempo.....(grrr) faresti anche uno studio sul consumo farmaceutico pro capite globale degli svedesi e sulla spesa farmaceutica pubblica (ssn) annua, per poi dividerla per il numero di sedi farmaceutiche?
Tapia tapioca! Grazie...

Explobot ha detto...

Ciao Gabriele, dal blog di Aldo (italiansinfuga) ho letto della vostra esperienza svedese, in particolare ho visto che, da dipendente pubblico, hai chiesto una aspettativa per 'assaggiare' questa nuova strada. Io mi trovo in condizioni simili alle tue (lavoro in università) e stavo meditando anche io di chiedere una aspettativa (un anno alla fine del 2010) per un periodo all'estero (non in Svezia!), ti va di contattarmi per darmi qualche dritta? Grazie, la mia email è sul mio blog.

Grazie, Carlo

DiegoDM ha detto...

è vero che hanno + luce in assoluto, solo che ce l'hanno "mal distribuita", tanta in estate, poca in inverno..

anche in italia comunque c'è l'obbligo dei fari durante il giorno!

saludos

Marc ha detto...

Si, hai ragione. Ma tanta luce d'estate non vi salvera' dal lungo buio invernale, quando vi attaccherete al collo della bottiglia e alle barre di cioccolata. Saluti da Paris :-)

TopGun ha detto...

molto interessante.

preciso che in Italia i fari sono obbligatori tranne che in città.

Non avrei mai pensato che in Svezia ci fossero più ore di luce utili.
E' facile comunque cadere nell'errore pensando a quanto corte sono le giornate invernali

Gabriele ha detto...

Il numero totale di ore di luce solare diretta è uguale per qualsiasi luogo sperduto sulla Terra. E' ovvio che più a nord si va, più disparità c'è tra estate ed inverno.
Per questo qui si cerca di stare il più possibile all'aperto d'estate per "accumulare" il benefico effetto del Sole.
Quello che volevo mettere in evidenza nel mio post era la quantità di luce disponibile che, data la minore inclinazione del Sole qui, garantisce, a parità di numero di ore di luce diretta, un maggior numero di ore di "luce vivibile" rispetto all'Italia.

mmorbo ha detto...

arrivata qui da italiansinfuga, complimenti per il blog e per la determinazione :) vi seguirò (per ora virtualmente, ma non escludo anche geograficamente prima o poi!)

gattosolitario ha detto...

Ed infatti il sole scende pianissimo da queste parti. Ricordo un 'estate in Italia con una ragazza svedese. Io le dico di muoversi se vuole vedere il tramonto, e lei dice che tanto ci vorrá tempo. Poi guarda il sole scendere a vista d'occhio, non lo ha mai dimenticato quel momento : )

Antonio ha detto...

E' possibile avere il file excel per sbatterlo in faccia a chi non crede? :o).
Comunque grazie per aver sfatato questo falso mito della Scandinavia al buio

Silvia7 ha detto...

La cosa non può che farmi piacere visto che fra poco raggiungerò la Svezia!! Ma secondo il ragionamento, quanta luce in meno c'è a Malmö rispetto a Stoccolma?
Postate il file di excel, così mi diverto a giocare con le varie città!
Grazie per il vostro blog, sempre ricco di informazioni e esperienze :-)

Anonimo ha detto...

la tua statistica fa acqua da tutte le parti, è come dire che se uno non mangia e uno mangia 2 volte mangiano entrambi.l' estate ok anche troppa luce autunno come e pimavera come noi, poi da meta ottobre a fine marzo tragedia poche ore di sole, fino a portare le persone alla depressione e fare sessioni con strizzacervelli.e questo alla lat goteborg, prova a rovaniemi!

roberto ha detto...

Sarai anche un esperto di luce ma ti sfugge che scrivere bianco su sfondo nero fa malissimo alla vista del lettore.. l'articolo è molto interessante ma non sono riuscito a finire di leggerlo perché è fastidiosissimo leggere con questo sfondo.

Unknown ha detto...

Quando si dice che c'è meno luce in Svezia si deve considerare l'irraggiamento globale annuo. Pur essendo minore il numero di ore luminose all'equatore , un pannello solare rende molto di più appunto qui che andando verso nord. (la prova empirica è la temperatura media annua dei luoghi) Se immaginiamo due case identiche ma una in Kenya e una in Svezia possiamo supporre che nella vita di tutti i giorni le situazioni intermedie che richiedono l'accensione di una lampadina siano più frequenti in Svezia.